Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Manuale di Microscopia Clinica

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Giulio Bizzozero 50 occorrenze

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globuli salivari (o leucociti, o cellule mucose), identici alla forma grossa dei leucociti del sangue e alle cellule del pus (fig. 25 c.). Nella saliva

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, invece, curvi, ovvero piegati leggermente ad s, ovvero a forma di spira (spirilli fig. 27 c). Molti di essi sono dotati soltanto di movimento danzante

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. Lungi dall’estremità il contenuto è chiaro, trasparente, omogeneo; tratto tratto vi si notano dei piccoli granuli splendenti (c). Andando verso l

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di parenchimi ghiandolari, quali fegato, ghiandole salivari, ecc.; 4.o granuli d’amido (fig. 36 c) di diversa specie (riso, patate, frumento), che

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, accompagnate dallo sviluppo di notevoli quantità di batteri, torula cerevisiae e sarcina ventriculi. I batterî (fig. 37 c) sono per la più parte in forma

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Nelle feci colerose, sospesi in un liquido assai tenue, grigiastro o biancastro, ROBIN (l. c. pag. 972) ha trovato: granuli e fiocchetti costituiti

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In due individui che albergavano grandi quantità di sarcina nello stomaco SZYDLOWSKI (l. c.) trovò sarcina anche nelle feci.

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feci si trovano in buona parte già in segmentazione (fig. 40 c, c'), con 2-4-6 cellule. Fuori dell’uomo le uova si sviluppano rapidamente; sicchè si

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non c’è bisogno di descriverne qui la struttura microscopica per farlo riconoscere. Ben diverso è il caso quando i vermi sono ancora nel primo stadio

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diarroiche) alla temperatura di 25°-30° C. e sotto l’influenza dell’aria, allora gli ovuli procedono nella loro segmentazione (fig. XXII), e dopo Fig.XXII. 12

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. Probabilmente, quindi, secondo PERRONCITO (l. c.) mentre per l’anguillula intestinale e per l’anchilostoma le uova devono uscire tutte dal corpo dell’uomo

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navicolare, molto caratteristico. - Se si coltivano queste larve, conservandole nelle feci e ben aereate ad una temperatura di 22°-25° C., esse si

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glicerina; 3.o granuli d'amido (Tav. 4.a, fig. 36 c). In ogni preparato se ne trova sempre qualcuno, precipitatovi dall’aria atmosferica, ove stava sospeso

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(HEIMER, Deutsch. Arch. Vol. IX). - Recentemente, poi, C. NAUVERK (Schweiz. aerztl.Corresp.-Bl. 1881 p. 225) in quattro malati della Clinica medica di

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liquido che li circonda e diventano, così, meno visibili; b) leucociti in buon numero; c) grossi epitelî polmonari con pigmento, grasso o mielina

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nemaspermi cessa in breve, e le loro code si attortigliano non di rado su sè stesse (fìg. 53 c). Quando, per ciò, si voglia osservarne e studiarne il movimento

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, visti da lato, appaiono sotto forma di 8 o di biscotto (fig. 2 c). Visti di fronte, invece, a cagione della loro infossatura centrale presentano diverso

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dato dalle vescicole spermatiche e dalla prostata. FUERBRINGER (l. c.) trovò in uno di tali casi che il liquido della ejaculazione era fornito quasi

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ghiandole. In tre che io osservai (di cui una conservo nella mia raccolta, e le altre devo alla gentilezza del dott. VISCONTI) le ghiandole c’erano, e

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intende da sè, che in questo caso non c’è bisogno del microscopio per diagnosticare di che si tratti.

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3.o Corpuscoli del colostro. Si possono distinguere in due specie. Quelli dell’una (fig. 58 c) sono grosse cellule irregolarmente rotondeggianti od

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soluzione di potassa caustica (1: 3); si scuote la miscela, e si riscalda la parte superiore della colonna liquida. Se c’è zucchero questa parte

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di ridurre l’ossido di rame ad ossidulo. Se nella soluzione c’è dell’ammoniaca, l’ossidulo di rame, invece di precipitare, si scioglie incoloro. Ciò

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saggio ha dimostrato che c’è poco o molto zucchero. Di questa diluzione si deve tener conto quando si fa il calcolo della quantità dello zucchero.

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114. c.) Epitelio dell’uretra maschile. - È un epitelio cilindrico, i cui elementi (Tav. 6a, fig. 66) sono molto allungati (26 µ), coll’estremità

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fenomeno che si può produrre artificialmente riscaldando i globuli rossi a 52.° C. Di ciò importa tener nota per saper riconoscere la natura di

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tutto artificialmente fra i 30° e i 40° C. (L’apparecchio più comodo a questo scopo è il portoggetti riscaldabile di SCHULTZE). In queste condizioni

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significazione La migliore monografia, sfortunatamente rimasta incompleta, sui cilindri dell’orina è quella di C. L. ROVIDA, che venne pubblicata nell

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loro orina a 65°-80° C., o nell’acqua distillata a 20°-40° C. Bene spesso nella sostanza dei cilindri jalini si trovano sparsi dei granuli, ora

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superficie possono aderire tanto globuli sanguigni rossi, quanto leucociti e cellule epiteliche renali o loro nuclei (fig. 72 c). Questi medesimi elementi

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Gli studi più completi sull’argomento sono quelli di ROVIDA (l. c.). Secondo lui è da distinguere fra i cilindri jalini e i cilindroidi da una parte

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rene e riscaldandolo a 60° C. in uno dei seguenti liquidi: orina fresca, soluzione d’acido urico, acido cloridrico allungatissimo e soluzioni d’acido

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riconoscerne la natura. Naturalmente, il tumore che più interessa in tale questione è il cancro. Ora, per esso, oltre agli ostacoli summenzionati, c’è

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cancerose grosse, polimorfe, isolate o riunite in numero vario (talora a centinaja) in ammassi, c pochi leucociti, d fasci di tessuto connettivo

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Parimenti nell’orina acida, alcun tempo dopo l’emissione, appaiono delle cellule più grosse delle precedenti (fig. 69 c), di forma ovale, però colle

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137. c) Ossalato di calce. - Nei sedimenti dell’orina esso presenta una forma cristallina caratteristica, quella cioè di piccoli ed eleganti ottaedri

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2.o Colle stesse precauzioni indicate per l’esame citometrico misurano 10 mm. c. di sangue e si versano in mezzo grammo di acqua distillata

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’istrumento) non basti a dare allo strato un colore eguale a quello del vetro campione. In questo caso si scioglieranno (invece di 10) 20 mm. c. di sangue nel

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rossi, simile a quella che si può produrre sperimentalmente anche nel sangue estratto, riscaldandolo a 52° C. - VANLAIR e MASIUS li trovarono in diverse

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Il tubo del microscopio, il tavolino e lo specchio sono assicurati su di una colonna metallica C, che è fissata, a sua volta, su di un robusto

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, composto di una doppia lente superiore (b), e di una lente piano-convessa inferiore (c). Tra l’una e l’altra è disposta la fessura, che può essere

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Il fascio luminoso che vien riflesso dallo specchio del microscopio percorre il tubo del microscopio, attraversa prima la lente c poi (dopo essere

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vicinanza della linea C, ed una larga fascia diffusa che incomincia fra D ed E, e si estende fino ad F; questa fascia per l’intensità di colorazione

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spettrale poco spiccata fra C e D. Uno spettro spiccatissimo, invece, si ottiene aggiungendo a questa soluzione alcalina qualche goccia di soluzione di

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di echinococchi interi, od anche semplicemente degli uncini di echinococco (fig. 9 c), o dei pezzi della membrana idatica forniti della caratteristica

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che si solidificano. - Al microscopio mostra: 1.o gran quantità di leucociti (c), con molte gocciole, talora grosse, di adipe; 2.o molte cellule, alcune

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gocciole adipose piuttosto grosse (c); 4.o ammassi di numerosi leucociti, rotondi, granulosi (d); 5.o grande quantità di granuli detritus.

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A chi desidera un modello facilmente trasportabile è da raccomandare il microscopio da viaggio di C. VERICK. È chiuso in un astuccio lungo 20, largo

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Gli elementi del fungo sono costituiti: 1.o da spore (fig. 29 c) rotondeggianti, della grossezza media di 4-6 µ, con estremi di 3-8 µ, fornite di un

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Nelle carni dei bovini, di solito in piccola quantità, si può trovare il Cisticercus bovis o C. inermis, che importa conoscere perchè, introdotto

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